Le basi della genealogia
Liberamente tratto da “Psicogenealogia. Guarire le ferite familiari e ritrovare se stessi” di Anne Ancelin Schützenberger
Perché ci sia una famiglia, occorre prima di tutto che vi sia una coppia.
Niente coppia, niente discendenza.
Niente discendenza, niente famiglia.
Niente famiglia, niente albero genealogico.
Occorre poi che la famiglia sia strutturata secondo una logica precisa che permetta l’assegnazione di ruoli precisi.
Infine, è necessario un “principio di lealtà” che leghi i membri della famiglia.
La scelta sarà vagliata da tutti i componenti della famiglia, più o meno apertamente.
Ma questo, perché accade?
Per la consapevolezza innata che questo nuovo partner porterà qualcosa all’inconscio collettivo dell’intera famiglia, da quel momento in avanti.
Se esistono pesanti segreti di famiglia, l’inconscio familiare cercherà di proteggersi evitando di integrare qualcuno che potrebbe scoprirli e preferirà una persona più sottomessa a un’altra attiva e curiosa.
Se le differenze sociali o culturali sono troppo grandi, l’inconscio del clan non le apprezzerà come un arricchimento, ma si sentirà destabilizzato o addirittura minacciato.
In genere, le famiglie appoggiano unioni con persone del posto piuttosto che da luoghi lontani e appartenenti allo stesso ceto sociale.
Tutto avviene come se l’inconscio familiare volesse preservare lo status quo e introdurre nel clan solo persone in un certo modo simili.
Di fatto, se non esistesse il divieto dell’incesto, è plausibile ritenere che la maggior parte delle persone non andrebbe troppo lontano nella scelta del partner: una sorella o un fratello, una cugina o uno zio o, persino, i propri figli sarebbero la scelta ideale.
A poco a poco, la famiglia imploderebbe in se stessa, i ruoli si mischierebbero e si avrebbe un impoverimento culturale e intellettivo, per cui il clan sarebbe condannato a una lenta ma inesorabile fine.
Più la famiglia si apre al mondo, più si allontana dall’incesto riduttivo e distruttore, proponendo così delle possibilità ai propri discendenti.
La formazione di una coppia coinvolge non solo i diretti interessati, ma anche i rispettivi alberi genealogici nella loro integrità.
Non si dice forse che due persone uniscono i loro destini?
I loro inconsci familiari si compenetrano e in entrambi i sensi viene attuato uno scambio di informazioni.