Gli ordini dell’amore
“Se il padre è davvero un padre e il figlio è davvero un figlio,
se il fratello maggiore assolve la sua funzione
e il fratello minore assolve la sua,
se il marito è davvero un marito
e la moglie una moglie,
allora nella famiglia regna l’ordine.
Quando nella famiglia regna l’ordine,
tutti i rapporti sociali dell’umanità saranno in ordine.”
37. Kia Jenn- La famiglia- I Ching
La famiglia è la prima piccola società in cui viviamo.
Spesso le dinamiche che abbiamo avuto nella famiglia si riflettono successivamente nell’ambiente di lavoro.
Il proprio capo che provoca in noi le stesse dinamiche ed emozioni che avevamo con nostro padre, conflitti tra fratelli e sorelle che tornano con i colleghi, difficoltà a ricevere- come non ricevevamo da nostra madre.
Iniziare a fare ordine partendo dalle nostre radici, dalle nostre prime e fondamentali relazioni emotive, aiuta a vivere il nostro corretto ruolo all’interno di altri sistemi.
Un caso frequente e dolorosissimo di perturbazione dell’ordine familiare è la genitorializzazione: i genitori chiedendo inconsciamente ai figli di sostituire la loro madre o il loro padre.
Questa richiesta inconscia, subito accolta dai figli, irretisce il sistema: i figli si sentono inconsciamente più grandi dei genitori, sentono di doverli proteggere, accudire, prendono su di sé un ruolo e un peso troppo grande per le loro fragili spalle.
I ruoli sono invertiti: i genitori ricevono e i bambini danno, senza ricevere dalla madre e dal padre quell’energia necessaria per crescere ed essere sostenuti fino all’età adulta.
“Per definizione, la genitorializzazione implica una distorsione soggettiva del rapporto, come se il
partner o i figli di una persona fossero i suoi genitori.
Una tale distorsione può essere effettuata in fantasia o, e questo è più evidente, attraverso un
comportamento dipendente.”
(Lealtà invisibili Bozomeny-Nagy Geraldine M.Spark, Astrolabio, Roma, 1988, pag 176)
“Il guadagno emotivo della manovra di genitorializzazione è strettamente connesso a esigenze possessive di base.
Una dipendenza infantile immaginata nell’altro può gratificare le proprie esigenze di sicurezza.
Inoltre, la fantasia di riottenere un genitore fa rinascere vecchi desideri e rimpianti per la perdita della
possibilità infantile di affidarsi a genitori ablativi, onnipotenti.”
(Lealtà invisibili Bozomeny-Nagy Geraldine M.Spark, Astrolabio,Roma, 1988, pag 177)
Spesso i bambini genitorializzati, da adulti faticano a prendersi grosse responsabilità- come fare una loro famiglia con dei figli, proprio perché hanno già vissuto questa esperienza in una fase prematura ed è stato pesante, li ha privati del diritto di essere bambini.
L’indagine sull’albero genealogico vuole mettere ordine ai ruoli nel sistema-famiglia.
Quando assolviamo la nostra funzione, quando non prendiamo fardelli che non ci appartengono, ma solo i nostri, ovvero quelli di cui siamo direttamente responsabili, allora c’è armonia, c’è flusso, c’è ordine, c’è responsabilità.
Giulia Perelli