Le ripetizioni nella storia della famiglia
Nell’indagine psicogenealogica, diamo un particolare riguardo alle ripetizioni:
Le ripetizioni di date di nascita, di morte, di concepimento, di matrimoni o di separazioni;
le ripetizioni di eventi tragici o belli nella storia della famiglia, nelle stesse età o in concomitanza con periodi particolari (l’inizio della scuola, prima dell’ultimo esame, a Natale, durante la mietitura, etc) ;
le ripetizioni delle dinamiche che ci troviamo a vivere (vedovanze, solitudini, abbandoni, esclusioni, così come le cose belle).
Questi eventi significativi che tornano a distanza di generazioni, possono indicare un legame di lealtà a qualcuno del proprio sistema familiare.
La lealtà familiare è una forza inevitabile.
Nella teoria relazionale, per lealtà familiare si intende quella rete di leggi invisibili, di valori, di miti, di dinamiche che costituiscono l’identità e la coesione della famiglia.
E’ un concetto importante per la comprensione delle relazioni familiari.
Secondo Boszormenyi-Nagy ha origini primitive, quando l’esclusione dal gruppo significava morire: nella natura ostile, appartenere al gruppo permetteva la sopravvivenza dell’individuo.
La lealtà familiare “implica l’esistenza di aspettative strutturate di gruppo verso cui tendono tutti i costituenti” (…) “la persona può essere così soggetta ad ingiunzioni sia delle aspettative esterne che degli obblighi interiorizzati”.
“Un certo grado di “flessibilità” ed equilibrio riguardo il modo in cui il singolo si inserisce nel sistema oordine più elevato contribuisce alla salute, mentre un’aderenza inflessibile ai modelli del sistema può
condurre alla patologia nelle singole persone.” *
Forse quel passo del vangelo Mt 10,37-39:
“Chi non odia il padre e la madre, e i fratelli e le sorelle non è degno di me”,
può significare la necessità di trasgredire certi ruoli assimilati dalla famiglia d’origine, la necessità di staccarsi dal sistema di provenienza per poter crescere, a favore della propria autenticità, dell’individuazione e della creazione di un nuovo sistema-famiglia.
In questo caso il termine “odiare” va preso in senso più ampio di quello comune, ma certo ci ricorda il periodo dell’adolescenza, quando per poter crescere, lottiamo contro i genitori e le loro “regole”.
Anche l’obbiettivo dell’indagine psicogenealogica è l’individuazione, riconoscere la storia e le dinamiche della famiglia e della sua evoluzione, col fine non di giudicare o di “odiare”, ma di accogliere l’ombra e la luce che dei nostri antenati.
Le ripetizioni possono indicare i traumi non risolti del nostro sistema, quegli eventi che, proprio perchè sono “cerchi aperti” possono ripetersi nelle generazioni successive, o manifestarsi come blocchi per compensare eccessi.
Riconoscendoli, possiamo elaborarli, pacificare il nostro albero, apportare vitalità.
Giulia Perelli