CHE SIA PACE TRA LE DISCORDIE

CHE SIA PACE TRA LE DISCORDIE

CHE SIA PACE TRA LE DISCORDIE

Libro dei conti

Come spiega Boszormenyi Nagi, nel libro lealtà invisibili, esiste un libro dei conti inconscio che regola il giusto dare e ricevere, ognuno sa ciò che ha dato e ciò che ha ricevuto.
Se questo equilibrio viene a mancare si creano debiti e crediti che si protrarranno di generazione in generazione. Questo fa sì che un discendente, venga incaricato di diventare portatore del debito. Essere il capro espiatorio della famiglia, lo porta a vivere una vita di sofferenza, spesso autosabotandosi nei suoi progetti di vita lavorativa e/o affettiva.
Attraverso lo studio della psicogenealogia scopro che l’ingiustizia, nata dalla discordia tra parenti, esiste in molte famiglie, se non in tutte, generato da un trauma delle origini e che a sua volta ha generato il Mito famigliare.

Il mito familiare

Il mito familiare come spiega Freud nel libro totem e tabù, nasce da un evento traumatico, per questo si assumono comportamenti e rituali famigliari affinché il trauma non si possa ripetere. ” Dobbiamo stare tutti uniti”, ” Dobbiamo aiutarci economicamente tutti se si è in difficoltà”, ecc.
Inoltre il mito nasconde il segreto, il trauma che ha portato alla vergogna e per questo non se ne parla.

Ordini dell’amore

Ritornando al dare e ricevere anche Bert Hellingher spiega nell’ordine dell’amore, come ci debba essere un giusto dare e ricevere e se questo equilibrio non viene rispettato, si creano disagi nei rapporti.
Se dunque un discendente ha un carico dato dalla slealtà famigliare, per riportare il giusto equilibrio dovrà, non per forza continuare a sacrificare la propria vita ma al contrario, prendere ferma risoluzione di attuare un cambiamento. Di pareggiare i conti.
Questo si può fare conoscendo la storia di famiglia e risalendo al trauma e attraverso un atto simbolico o più atti simbolici portare la pace tra le discordie.

Atti simbolici

L’atto simbolico è un’azione, un rituale che possa dare ciò che è stato tolto, includere chi è stato escluso, è ringraziare chi è stato leso dall’ingiustizia, onorando il suo sacrificio. Scrivere una lettera di scuse e poi bruciarla o disegnare un mandala che rappresenti ciò che è stato vissuto ed appreso come lezione famigliare rispetto a ciò che ognuno ha vissuto, disegnare un blasone familiare per onorare le proprie origini.

La storia di A.

Riporto la storia di A. una donna in carriera che non riesce a trovare il giusto posto nella sua vita, non ha discendenza e neppure un compagno.
Scopriamo che è portatrice del debito familiare.
Litigi avvenuti sempre in famiglia tra fratelli del padre e dal nonno paterno con i suoi fratelli e così via nelle generazioni precedenti fino a scoprire dispute tra contadini proprietari terrieri, nel passato tra i quadrisavoli.
Scopriamo che A. è incaricata fin da prima che nascesse, attraverso il suo progetto senso (incarico inconscio degli antenati e dei genitori nei confronti del nascituro) di portare equilibrio, di riunire la famiglia e cercare di essere ponte per un dialogo sereno tra tutti. Ci sono voluti molti anni ma una volta visto il problema, A. si è trovata a riattivare una comunicazione sincera e aperta tra tutti.
Ora A. è molto stimata dalla sua famiglia e si sente legittimata a poter avere una sua discendenza, una famiglia unita tutta sua, senza che possa essere minata da discussioni o separazioni.

Alessandra Guenzani

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