Dal dolore verso una nuova consapevolezza di me
Psico: una tra le culture dell’antichità definisce la parola psico come “anima”.
Più attualmente la troviamo riferita all’attività mentale dell’essere umano.
Genealogia: ancora una volta parola composta, tratta dal greco, che significa origine, nascita.
Attualmente è una disciplina che tratta le origini delle famiglie.
Psicogenealogia in effetti per me rappresenta la nascita dell’anima, il punto di partenza, la tecnica che ho incontrato dopo una riflessione sul mio stato d’animo al quale desideravo dare spiegazione e, perché no, anche una “sistemata” (parola che in sé racchiude la parola sistema)
Condivido in questo spazio una riflessione, avvenuta intorno al 2015, grazie alla quale ho visto sorgere la possibilità di incontrare la psicogenealogia, pratica che mi ha aperto a un mondo speciale e a una comprensione rivolta alle altre persone molto più profonda e sincera. Ecco qui cosa ho scritto allora:
“Ho cercato per tutta la mia vita il bello, il sano, il buono: questa attitudine alla ricerca mi ha illuso di avere una qualche elevatezza spirituale, un bonus di genialità che gli altri non hanno e io sì. Comprendo perfettamente che non è affatto così.
Sì certo lo spirito vede il bello ma lo dovrebbe vedere ovunque, giusto? Mentre io, detto molto francamente, sono terrorizzata da tutto ciò che mi sposta dalle mie certezze, probabilmente collegate a dalle credenze che mi porto come fardello dalla mia nascita e credo pure da prima.
Punto i piedi per non vedere, per non sentire perché è così faticoso per me ciò che accade nella vita: dolore, brutture, paure, l’ostilità, meschinerie. Quello che più mi affligge è che ho intuito che gli altri non c’entrano: tutta roba mia.
Una parte di me si è rifugiata come in un mondo parallelo. Adesso però mi chiedo: ” alla fine chi sono stata davvero?”
Da che punto arrivano le parole che pronuncio alle persone? Dal cuore? Dalla testa? Da una maschera?
Chi sono davvero io? ( mi consola vagamente sapere che la mia domanda non è esattamente originalissima, prima o poi tutti se lo sono chiesto )
Son qui che rifletto e sale una tristezza, un dolore incredibile… mi hanno afferrato nonostante sia scappata lungo da loro. Sono a fine corsa, non posso più scappare, non voglio più scappare. Mi sento come la crisalide che si sta aprendo al mondo e chiedo aiuto perché non so dove sto andando e questo mi scombussola non poco.
Chiedo ai Maestri, alle Guide preposte di aiutarmi, in questa parte trasformativa della mia vita. Così sia.”
Dunque questa riflessione è stato il preludio dell’incontro e da allora ho compreso che la psicogenealogia non si limita soltanto a indagare la genealogia di un individuo, ma a portare ordine. In questo ordine ci si ritrova, in questo ordine nascono nuove visioni e progetti, lasciando andare quelli che non ci appartengono, sempre ringraziando e benedicendo ciò che ci ha portati a esplorare indietro nel tempo tra i nostri antenati e a riportare armonia e pace nelle nostre vite.
Nel prossimo articolo vi racconterò in che cosa consiste una seduta di psicogenealogia, portando esempi concreti e semplici.
Ad maiora!
Laura Rubiola
Counselor -Costellatrice familiare